Il problema è sempre lo stesso: “essere o non essere”. Questa amministrazione può essere definita anche come la più shakespeariana fra quelle che hanno governato (si fa per dire) Ariano Irpino. Inconsapevolmente, certo, ma i temi del potere per il potere, ci sono tutti. Abbagliati dalla luce grigia di cavalcare il consenso, di ostacolare a tutti i costi la minoranza, di negare l’evidenza al prezzo di diventare ridicoli, ma solo per affermare la primigenia dell’idea, in barba a ogni impellente bisogno della comunità di uscire da questo vulnus fatto di arretratezza economica e culturale, in sintesi di qualità della vita al limite dell’indigenza sociale, tale da non riuscire più a incastrarsi in quella realtà europea di cui tanto ci riempiamo la bocca. È l’assenza totale di un’idea, di un percorso lungo, di una visione stereoscopica e, come certi animali che non ne sono dotati, questi cosiddetti amministratori, non percepiscono la profondità del campo e, in questo caso, la gravità dei problemi. Bravo il sindaco, come la maggior parte dei sindaci che si sono avvicendati sui palchi dei comizi elettorali, a tessere le lodi di prospettive quali il turismo, la cultura, la sensibilità, per poi rimangiarseli alla prima occasione, in un unico boccone. È facile elencare eccellenze fantastiche, appunto fantasiose, ma difficile accentare e rivalutare quelle veramente presenti ma proprio perché tali, sfuggenti allo sguardo abituato, assuefatto o date per scontate, come la Villa Comunale e il Castello, quest’ultimo sottratto alla fruizione della gente da mezzo secolo. Ma sta lì, inamovibile e proprio per questo assodato, dato per certo. Non andremo da nessuna parte e alla fine di questa consiliatura raccoglieremo solo macerie, come dopo una guerra e non mi sovviene Quasimodo, la città è morta e basta.        Lello Castagnozzi, Comitato Salute, Ambiente e Territorio (SAT)

Di Floriana Mastandrea

Giornalista, scrittrice, sociologa: per una società più equa, la giustizia giusta e i diritti, soprattutto per i più deboli. Combattente per indole e per necessità.